La cataratta è una delle patologie oculari più diffuse. Sfortunatamente è anche una delle più gravi in quanto porta spesso alla cecità. La buona notizia è che, attualmente, può essere curata facilmente mediante un intervento chirurgico di routine, per quanto abbastanza invasivo.
Ne parliamo qui di seguito, fornendo una definizione di cataratta, descrivendo i sintomi, elencando i fattori di rischio.
La cataratta può essere definita come quel processo che rende il cristallino sempre più opaco. Per inciso, il cristallino è la “lente” responsabile del passaggio della luce. Se diventa opaca, la luce passa con maggiore difficoltà e la vista diventa difficoltosa. Chi soffre di cataratta lamenta la classica vista annebbiata. I contorni si fanno sempre meno definiti, i colori diventano spenti. Il processo di conclude con la totale opacizzazione del cristallino e quindi con la cecità completa.
La cataratta è un problema serio anche perché fortemente correlato con l’età. Secondo alcune ricerche, la metà degli over 80 soffre o ha sofferto di cataratta.
Quali sono le cause della cataratta? La predisposizione genetica è una di queste, ma alcuni fattori possono accelerare il processo o addirittura causare direttamente la patologia. Ecco i più impattanti.
Quest’ultimo punto è fondamentale in quanto vi è la convinzione diffusa che i raggi ultravioletti causino danni solo alla pelle. In realtà, possono danneggiare gli occhi e favorire la comparsa della cataratta.
Ecco che emerge con chiarezza la necessità di prevenire il disturbo. Spesso, basta indossare dei buoni occhiali da sole.
Un altro modo per prevenire la cataratta, al netto delle predisposizioni genetiche, consiste nell’adottare uno stile alimentare sano. In particolare, si consiglia di consumare molti alimenti antiossidanti e ricchi di vitamina A e C, come agrumi, verdure a foglia verde, frutti rossi etc. Un consiglio è anche quello di bere molta acqua, limitare il caffè e gli alcolici, rinunciare al fumo.
Attualmente l’unico trattamento è l’intervento chirurgico. Il momento in cui si decide di intervenire dipende dall’evoluzione della cataratta e dal disagio visivo che comporta nella quotidianità, pertanto è una decisione che coinvolge sia il medico oculista che il paziente.
L’intervento consiste nell’asportazione del vecchio cristallino opacizzato e nell’impianto di una lente sostitutiva (cristallino artificiale).
L’intervento ha una probabilità di successo molto elevata, superiore al 95%. Inoltre, presenta poche controindicazioni, principalmente di natura farmacologica. Per esempio, alcuni farmaci assunti per patologie sistemiche potrebbero rallentare il processo di recupero, che è comunque agevole e si sviluppa nell’arco di poche settimane.
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